Non è sempre caviale |
Simmel scrisse numerosi racconti e romanzi, ma quello che gli fece raggiungere subito la notorietà fu nel 1960 Non è sempre caviale, pubblicato in Italia da Garzanti nel 1967. Mia moglie l’aveva letto anni or sono e, capitatole tra le mani recentemente, me lo ha suggerito.
Devo ammettere che è stato un colpo di fulmine!
Sin dalle prime pagine ci si trova immersi in una serie ininterrotta di colpi di scena, di colpi di fulmine, di gustose cene cucinate dai diversi protagonisti della storia (con tanto di ricette abbinate per poterle preparare personalmente).
La storia del personaggio principale, un banchiere diventato suo malgrado un agente segreto, ha inizio verso la metà degli anni Cinquanta, ma quasi subito un flash-back ci riporta alla fine degli anni Trenta e allo scoppio della Seconda Guerra mondiale. Solo al termine del romanzo si ritornerà alla metà degli anni Cinquanta, per la chiusura del cerchio.
E’ impossibile riassumere per sommi capi la trama di questo romanzo: l’unico consiglio che si può dare agli amanti delle spy story ambientate ai tempi del nazismo in Europa (nel romanzo si viaggia oltre che nel tempo, anche per le capitali di mezza Europa) è quello di leggerlo.
La traduzione dal tedesco di Amina Pandolfi rende molto bene il ritmo impetuoso della storia e il susseguirsi delle vicende che hanno dell’incredibile se non fosse che, come spesso accade, la vita supera la fantasia, quasi sempre.
Solo alla fine del libro il lettore scoprirà se anche questa è un’opera di pura fantasia…
Lettura consigliata!
J.M. Simmel, Non è sempre caviale, Garzanti Editore 1967
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