Ci sono persone così povere che l'unica cosa che hanno sono i soldi.

Santa Madre Teresa di Calcutta

domenica 17 giugno 2018

Un vita da direttore editoriale



Quante case editrici ci sono in Italia? 4.500. Quanti libri pubblica ognuna di esse? Non tutte pubblicano almeno un libro all’anno. Circa 1.000 case editrici pubblicano da 1 a 10 libri all’anno, 500 società ne pubblicano da 11 a 50; Solo 200 grandi case pubblicano oltre 50 libri all’anno. Le altre non pubblicano. 

E gli autori? Quanti autori viventi ci sono oggi in Italia? Secondo una fonte attendibile oggi in Italia vivono circa 400.000 persone che hanno pubblicato almeno un libro.

E le librerie? Quante sono in Italia? Circa 3.600 di cui circa 1.800 indipendenti e le altre affiliate a grandi gruppi editoriali.

Casa editrice, autore, libreria: il triangolo magico del mondo dell’editoria. Di questo mondo parla il libro “Una vita da direttore editoriale” di Giovanni Maria Pedrani, pubblicato da Il Ciliegio.

L’opera è sicuramente interessante e si rivolge prima di tutto a quei 400.000 autori italiani, la stragrande maggioranza dei quali probabilmente è a digiuno del lavoro che sta dietro la selezione e successiva pubblicazione di un libro.

L’autore con linguaggio schietto, semplice e sincero, senza nascondere nulla, illustra capitolo dopo capitolo cosa avviene dietro le quinte di una casa editrice seria che vuole offrire la massima soddisfazione sia al lettore che all’autore dell’opera. E per fare le cose per bene, questa è una regola aurea, ci vuole tempo.

Dall’invio del manoscritto dell’aspirante scrittore alla data di uscita nelle librerie del proprio lavoro può passare tranquillamente anche più di un anno. Ma questo tempo, che può sembrare esagerato, si comprende bene quando si conoscono tutti i passaggi della filiera editoriale.

Non mancano nell’opera consigli pratici per promuovere la propria opera sia nei confronti delle case editrici che verso i lettori. Perché non bisogna arrendersi, mai: la scrittrice J. K. Rowling prima di vedersi pubblicato il suo Harry Potter ebbe oltre dieci rifiuti da altrettante case editrici.

Insomma, un libro utile e benvenuto in questo periodo storico, dove sembra che i lettori non crescano, ma gli autori invece sì!

Giovanni Maria Pedrani, Una vita da direttore editoriale, il Ciliegio edizioni, 2018


lunedì 4 giugno 2018

A tu per tu con: Duran Duranies

Incontriamo oggi il gruppo dei Duran DuraniesLuca – il cantante; Andrea – alle tastiere; Matteo – batteria; Gabriele -al basso e infine Stefano - alla chitarra e seconda voce della band.


1. Per iniziare a rompere il ghiaccio, raccontateci in due parole chi sono i Duran Duranies. 

Ciao a tutti! Noi Duran Duranies siamo un gruppo di musicisti superfans dei Fab5 che si
divertono da anni a portare in giro per l'Italia e all'estero la loro passione.

2. Il vostro gruppo è nato per omaggiare i mitici Duran Duran e quindi si può definire una Tribute band. Facciamo chiarezza una volta per tutte su questo argomento: che differenza c’è tra voi e una Cover band?

Le Cover band si caratterizzano per la libertà interpretativa dei brani, che vengono riarrangiati e a volte totalmente stravolti. Un Tributo come il nostro, invece, ha come obiettivo la riproduzione fedele delle canzoni anche tramite l'utilizzo di strumentazione e look dell’epoca.

3. A quale pubblico vi rivolgete? Chi viene a vedere i vostri spettacoli?

I nostri sostenitori sono tutti coloro che hanno amato ed amano tutt'ora la musica dei Duran Duran e più in generale degli anni 80… sui social network siamo seguiti praticamente ovunque (USA, Giappone, Australia, Sudamerica, Canada…Europa, naturalmente…insomma in tutto il “pianeta terra" – giusto per citare un brano a noi estremamente caro!); ai nostri spettacoli vengono tutti i “Duranies" e gli amanti degli anni 80 che hanno voglia di divertirsi e passare una serata cantando e ballando insieme a noi la musica dei nostri beniamini!



4. Il fenomeno musicale delle Tribute band è relativamente recente. Nasce infatti verso la fine degli Anni ‘90. A cosa devono il successo secondo voi questi gruppi musicali?

Il fenomeno è sicuramente cresciuto in maniera esponenziale con l'avvento di internet; dal nostro punto di vista il successo è determinato dalla possibilità di condividere una grande passione con tante altre persone. La musica ha l’enorme capacità di unire, rievocare ricordi, amori, delusioni, eventi della propria vita che spesso sono legati ad un gruppo, una canzone ed a un periodo storico. Di contro un musicista che non ha una vera passione per una determinata band e non ne è legato in maniera viscerale meglio che si tenga alla larga dal fare un Tributo: il pubblico (che è sempre molto attento) se ne accorgerebbe all'istante…quando si suona senza passione autentica i risultati sono catastrofici!

5. Tornando al vostro gruppo: quando siete sul palco e cantate un successo dei Duran Duran e davanti avete il pubblico che vi applaude e urla le parole della canzone insieme a voi, cosa provate?

È la soddisfazione più grande! Il segnale di essere, come si diceva prima, arrivati al cuore delle persone e di aver fatto centro nel trasmettere la passione che abbiamo per i Duran Duran. Non è raro durante i nostri concerti che proprio nel bel mezzo delle canzoni più evocative, i musicisti scendano in mezzo alle persone presenti per cantare e ballare insieme a loro!


6. Quanto tempo dedicate alle prove? 

Praticamente….nullo! (alcuni membri del gruppo sorridono!). Nei periodi di intensa attività live le prove non sono necessarie, in più essendo dei grandissimi fans ciascuno di noi conosce a memoria ogni singola nota di ogni singola versione delle canzoni in scaletta, sul palco basta un minimo sguardo per capirsi. Nel caso in cui vengano preparati pezzi nuovi, invece, ogni singolo membro del gruppo fa in autonomia un grande lavoro di trascrizione minuziosa delle parti strumentali…ascoltando decine di volte le tracce originali…a volte per parti complesse ci si impiegano anche settimane per trascrivere poche battute…inoltre si dedica parecchio tempo a cercare i suoni, che devono essere anche loro fedeli..insomma, un lavoraccio! Però quando ci si trova tutti insieme e si prova un pezzo nuovo che viene “buono alla prima" è una enorme soddisfazione!

7. Ci sono stati rapporti con la band, quella originale? I Duran Duran vi conoscono?

Ci sono contatti sia virtuali (ad esempio “like" espressi su Twitter nei nostri confronti), che reali. Il nostro frontman ha avuto un incontro “vis a vis" con Simon, anche il nostro tastierista Andrea lo ha incontrato tempo fa negli USA, il nostro chitarrista Stefano l'estate scorsa durante una vacanza a Londra è stato a casa di Simon e Nick (con cui si è soffermato a discutere della strumentazione usata negli anni 80 e di recente)…su questi incontri ci sarebbero parecchi aneddoti curiosi ed interessanti da raccontare…ma non vogliamo dilungarci troppo!

8. Ho partecipato con piacere alla vostra ultima esibizione presso Mr. Fantasy a Buccinasco e devo dire che il locale era sold out e mi ha colpito molto la partecipazione del pubblico che si è scatenato come se sul palco ci fossero i veri Duran Duran. Immagino che questo per voi sia motivo di grande soddisfazione. In fondo una Tribute band come la vostra dovrebbe indurre il pubblico a pensare che sta ascoltando dal vivo i veri Duran Duran e non una loro imitazione, o sbaglio?

Chi viene alle nostre serate, grazie al minuzioso lavoro di ricerca di cui abbiamo parlato sopra ed al timbro vocale unico del nostro frontman (il più simile a quello di Simon Le Bon), può chiudere gli occhi e credere di essere davvero a un concerto dei Duran; a noi piace invece pensare che la nostra grande passione contribuisca a far divertire, partecipare ed emozionare il pubblico presente!

9. Cosa avete in serbo per il prossimo futuro?

Abbiamo terminato da poco il tour invernale, che in realtà si è protratto sino a tarda primavera grazie alle numerose richieste. Prossimamente saremo a Torino, a luglio voleremo negli U.K. per un concerto vicino a Manchester….e a settembre riprenderemo le serate in tutta Italia. Abbiamo anche in corso alcune ulteriori importanti richieste dall'estero che però al momento non possiamo ancora dettagliare!



10. Come è possibile restare in contatto con voi?

Tramite social, sulle nostre pagine Facebook  (Duran Duranies) , twitter e youtube che sono sempre molto seguite ed in costante aggiornamento nonché tramite le nostre pagine e profili pubblici personali. Un grosso saluto!

Ringraziamo i mitici Duran Duranies e ci diamo appuntamento con loro a Torino il prossimo 16 giugno...

sabato 2 giugno 2018

Il Governo Giallo Verde



In tempo per la festa della Repubblica che si celebra oggi (Istituzione ancora sommamente amata), ieri è nato il nuovo Governo. Che fortuna, anche per i cittadini della succitata Repubblica (che poi siamo noi italiani): vedere una sedia vuota di fianco al Presidente, durante la sfilata delle Forze Armate, avrebbe destato una sensazione ulteriore di precarietà e di tristezza e poi, ammettiamolo, la foto ricordo che comparirà domani nelle edizioni online di tutti i siti internazionali avrebbe dovuto essere ritoccata...

Dopo tre mesi in cui ci siamo fatti una cultura sugli abbinamenti cromatici dei possibili governi, è nato quello Giallo Verde. Bene, anche perché la solo idea di andare a votare a fine luglio (come per un breve lasso di tempo la vox populi aveva ventilato) stava provocando profonde crisi familiari tra il coniuge (di solito di sesso femminile) che era per il mare sempre e comunque e l’altro che era più disponibile ad un ritorno in città per una scappatella elettorale…

Lo sappiamo tutti: sarà il Governo della svolta, del cambiamento, il Governo del popolo al potere: e infatti è farcito di Ministri altamente sconosciuti ai più, e per questo sicuramente amati dal popolo. Infatti, è noto che i politici conosciuti dal popolo sono tutti, per ovvie ragioni, da questo, maledettamente odiati.

Sarà il Governo che metterà fine all’immigrazione clandestina, che creerà milioni di posti di lavoro, che abbatterà gli scaglioni fiscali, che farà andare in pensione prima gli italiani e che contratterà (e otterrà) un diverso modo di intendere l’Unione europea. Che questo programma si realizzi, è pacifico, ce lo auguriamo tutti, del resto scorrendo il nome delle persone scelte (da chi?) per ricoprire i ruoli di Ministri, non abbiamo dubbi…

Quindi c’è solo una cosa da fare: mettersi a tifare per il Governo Giallo Verde, i cui colori ricordano in effetti la maglia del Brasile (Squadra Vincente, almeno nel Calcio, non si cambia) e magari tra cinque anni ritroveremo la nostra amata Italia in testa alle HIT internazionali come uno dei Paesi più virtuosi...

E allora: Forza ragazzi, Forza Italia… ops, questo incitamento è passato di moda… forza Governo del Grande Cocomero! Conduci il tuo popolo alla vittoria finale! (ecco sì, così va meglio).