Questa estate mi sono imbattuto sui banchi di una libreria
ne La congiura delle torri, romanzo storico e opera prima del giovane
scrittore, insegnante di professione, Francesco Fadigati.
Romanzo storico e ambientazione medievale: questo binomio da
solo rischia di produrre nei più l’idea di un’opera di difficile e lenta lettura (per usare un eufemismo). E,
come spesso accade, i più si sbaglierebbero.
Viene narrata la vita di un giovane orfano, Folco dei
Lamberti che dalla campagna si reca a Bergamo per tentare la sorte e cercare di
diventare milite e poi, a Dio piacendo, cavaliere.
Siamo nel anno domini 1133 e
Bergamo è dilaniata da una guerra intestina tra opposte nobili famiglie
bergamasche per ragioni di potere ed interessi economici (il tempo sembra
essere trascorso invano per il cuore dell’uomo). Folco trova a Bergamo molto più
di quello che si aspettava, scopre la sua vocazione. Trova un gruppo di amici
con cui cresce e matura, sperimenta l’amore , cortese, con Madonna Adeleita, promessa sposa ad un
nobile pari grado. Incontra Belfiore, giovane donna di origini similari e
misteriose e se ne innamora ma, il giuramento prestato al Capitano Mangano e
insieme a lui al Vescovo Gregorio, gli impediscono di proseguire il
corteggiamento.
Romanzo storico, ricco di storie, di azioni, di amore e di
sangue, di lotte intestine. Insieme a Folco, che trova poco per volta la
ragione per cui spendere la sua vita, l’altro
protagonista del romanzo è il Vescovo Gregorio, abate di un piccolo monastero
che viene chiamato dai nobili bergamaschi delle opposte fazioni a diventare
Vescovo della città credendo che fosse facilmente “gestibile” in quanto interessato
più alla vita monastica e alla preghiera e meno al potere temporale. I nobili si
dovranno ricredere.
Leggere il romanzo, scritto con vena poetica inaspettata per
un romanzo storico è ritrovarsi immersi nella realtà medievale e vedere,
respirare, ascoltare il mondo con gli
occhi di una persona di novecento anni fa. Non ci sono giudizi preconcetti sul
periodo storico, piuttosto dalla narrazione traspare, emerge sempre il rapporto
vero, immediato, reale tra i protagonisti che diventa rapporto con l’esperienza
personale del lettore.
Abbiamo di fronte
una bella storia da leggere e da “vivere” con gli occhi di Folco dei Lamberti, giovane
milite del XII secolo. A me è piaciuta.
Dopo Alessandro D’Avenia, un altro giovane insegnante,
Francesco Fadigati si presenta nel panorama italiano dei giovani scrittori con
le carte in regola per lasciare il proprio segno sulla lavagna.
Francesco Fadigati, La congiura delle torri, 2011 Bolis
Edizioni srl, Azzano San Paolo (BG)
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