Il libro di Alessandro Pellegatta |
Manfredo Camperio, storia di un visionario in Africa, è l’ultima fatica letteraria di Alessandro Pellegatta che ho avuto il piacere di leggere in anteprima (il libro uscirà il prossimo 28 febbraio).
Camperio? Chi era costui?
Oggi questo nome alla maggior parte dei lettori non ricorderà molto, eppure questo milanese doc (nacque nel capoluogo lombardo il 30 ottobre 1826) è stato uno dei più importanti esploratori italiani dell’Ottocento e tra i primi a comprendere come il nascente Regno d’Italia avrebbe tratto un potente aiuto alla propria crescita economica dalla conoscenza e dallo sviluppo delle transazioni commerciali con l’estero.
Il lavoro di Pellegatta, conosciuto sino ad ora principalmente come scrittore di autorevoli guide turistiche, redatte al ritorno da viaggi personali in giro per il mondo, è in questo caso, prevalentemente storico e, diciamo subito, ben riuscito.
Attraverso un certosino lavoro di scavo compiuto presso istituzioni quali il Museo del Risorgimento di Milano; l’ Archivio di Stato di Milano; la Biblioteca Braidense, l’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, l’Archivio storico della Banca Popolare di Milano, la Società Geografica Italiana e l’Amministrazione del Comune di Villasanta, che ha permesso la consultazione del Fondo Camperio, l’autore ha descritto in questa biografia di Manfredo Camperio molto di più della mera narrazione di un periodo di vita dell’esploratore. Pellegatta ha tratteggiato un’epoca, quella compresa tra il 1865 e la fine del secolo XIX, cruciale per lo sviluppo del nascente Regno d’Italia, ultima Nazione a formarsi in Europa e vaso di coccio tra grandi vasi di bronzo, protagonisti della scena europea e quindi mondiale, quali Regno Unito, Francia, Germania, Austria, Turchia.
In quest’epoca così ricca di cambiamenti, sociali, politici, culturali, il milanese - italiano Manfredo Camperio ebbe un ruolo importante nel cercare di far crescere l’Italia e permetterle di giocarsi la partita internazionale alla pari con le altre grandi potenze europee.
Il lavoro di Pellegatta è encomiabile da questo punto di vista, perché ha messo in luce aspetti sino ad ora poco studiati e anzi, forse volutamente dimenticati, di quello che è stato l’approccio iniziale del Regno d’Italia verso tematiche quali: colonialismo, africanismo, relazioni internazionali.
Non anticipiamo qui le conclusioni cui è giunto l’autore, perché questo, se vogliamo, è anche un libro “giallo”, nel senso che misteriosi e sconosciuti ai più sono gli episodi trattati e le vicende descritte; pertanto non vogliamo togliere al lettore la curiosità di leggere e apprendere come si è sviluppata la storia d’Italia di quel periodo.
Possiamo solo evidenziare come le similitudini tra l’epoca in cui visse Manfredo Camperio e l’attuale abbiano dell’incredibile e siamo certi che, come capitato a noi, stupiranno il lettore durante tutta la lettura dell’opera.
E allora, in conclusione, Camperio, chi è stato costui?
Scrive Pellegatta: “Molti sono i modi con cui possiamo definire Camperio: patriota, combattente, eroe del Risorgimento, militare, esploratore, filantropo, imprenditore, divulgatore, politico, direttore di rivista, mediatore culturale, esploratore, presidente di società commerciale. Lui preferiva
a tutti quello di “capitano”, ma ciò che gli rende più giustizia è forse quello di “visionario”. Furono infatti proprio le sue visioni e le sue passioni, ispirate dalla sete di conoscenza, da un grande interesse
per il mondo e dall’ansia di identificare sempre nuove opportunità commerciali, che lo spinsero a esplorare l’Africa. E anche quando il suo percorso fu segnato dalla contraddizione e dall’incertezza, dalla sconfitta e dalla tragedia, l’uomo non si perse mai d’animo: anche in punto di morte volle per l’ultima volta affacciarsi alla finestra per guardare con aria di sfida il mondo, come ha scritto la figlia Sita nella sua Autobiografia, prima di trapassare stringendo i pugni”.
Un libro da leggere, indicato soprattutto alle giovani generazioni, perché crediamo che senza la conoscenza del passato sia impossibile comprendere il presente e soprattutto immaginare un futuro che possa essere di pace tra le nazioni.
Alessandro Pellegatta, Manfredo Camperio, un visionario in Africa, 2019 Besa editrice.