Gremito l’Auditorium Gio Ponti di Assolombarda martedì 28 gennaio 2020 per la presentazione del XXIV Rapporto sull’economia globale e l’Italia, curato dal Prof. Mario Deaglio e dal Centro di ricerche e documentazione Luigi Einaudi. Il titolo del rapporto di quest’anno: Il tempo delle incertezze.
Titolo quanto mai corretto per descrivere i giorni che stiamo vivendo, così carichi di incertezze e problemi nuovi per i quali le risposte al momento, nessuno sembra conoscere.
Clima ed economia, l’America di Trump, l’Europa dei movimenti sovranisti e delle regole, la Brexit, il lavoro, il capitale e il capitalismo, Cina, Russia, Medio Oriente e per finire l’Italia del 2020, questi i macroargomenti che sono affrontati e analizzati in profondità come sempre dai fini studiosi che hanno collaborato a stilare questo rapporto che è quasi giunto al suo venticinquesimo anno di vita (sarà il prossimo 2021).
Risulta evidente come il progresso degli uomini sul pianeta Terra sarà sostenibile, sotto il profilo economico, solo se le risorse saranno riproducibili ad un tasso sufficiente. Ma questo implica che il sistema del commercio, quello finanziario, quello ecologico, quello sociale a loro volta dovranno essere in grado di sostenersi. Viviamo ormai in un mondo pienamente globalizzato, dove, e l’abbiamo sotto gli occhi proprio in questo momento, un’epidemia di un virus sconosciuto scoppiata in Cina minaccia l’intero sistema di scambi mondiale.
I cambiamenti non si possono bloccare, ma è auspicabile che possano essere guidati e controllati, per evitare che provochino traumi e conseguenze negative sull’intero sistema. Dalla tecnica nei prossimi anni si aspettano innovazioni che saranno destinate a cambiare radicalmente il nostro modo di vivere. Pensiamo al solo 5G che consentirà ai robot di connettersi tra di loro e di trasformare il sistema produttivo mondiale in modo radicale.
Il rapporto offre una visione precisa e puntuale sui tempi che stiamo vivendo, sulle problematiche che ci troveremo ad affrontare non fra cinque anni, ma domani mattina. E non è poco. Quanto alle soluzioni, andranno trovate in ogni caso, perché l’unica cosa che non possiamo fare è fermare il tempo. All’intelligenza e al cuore dell’uomo, cercare le migliori tenendo conto di tutti i fattori in gioco.
Una lettura impegnativa, ma che suggerisco.
Importante appuntamento annuale che, puntualmente, ci evidenzi nei temi principali invitando ad un approfondimento, utile a meglio comprendere questo nostro tempo incerto. Grazie Lorenzo e...al prossimo post!
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