Dunque è fatta, ancora poche ore di attesa e poi avremo il nuovo Capo dello Stato e sarà (diamo la probabilità al 50% che è già molto) Sergio Mattarella. Oltre il 50% di probabilità, se non vi dispiace, non andiamo, tenuto conto delle indubbie capacità camaleontiche già dimostrate dai leader di partito italiani.
Certo, il nome estratto dal cilindro dal premier non è un nome facile da respingere. Anzi sembra fatto apposta per far convergere tutto il PD, quello di Renzi e il resto del mondo, tutta la sinistra eccetto il M5S e anche ai centristi il nome di Mattarella non è inviso, anzi. L’unico che a torto o ragione non lo sopporta è Berlusconi che non si trova a suo agio con le persone non ricattabili (vedi l’ex Presidente Scalfaro) e Mattarella tutto sommato appartiene a quella categoria: è una persona per bene.
E allora che Mattarella sia, anche se non mi sembra ricalchi proprio al 100% tutti i criteri di selezione per la figura del Capo dello Stato che per settimane ci hanno propinato tutti i politici intervistati in televisione.
Ci hanno ripetuto sino alla nausea che il nuovo Capo delle Stato doveva essere una persona al di sopra delle parti, non essere divisivo, garante di tutti, conosciuto all’estero con una fitta rete di legami internazionali e possibilmente empatico e con una buona capacità comunicativa.
Ora se per i primi requisiti, il nome di Mattarella rientra benissimo nelle caselle, per gli ultimi due francamente abbiamo delle perplessità. Al di fuori della provincia di Roma, non parliamo del Lazio, ci fermiamo prima, Mattarella sino all’altro ieri credo che non lo conoscesse nessuno, Sicilia esclusa. In ambito internazionale, la situazione appare peggiore, ci fermeremmo allo Stato del Vaticano, forse San Marino. Riguardo l’empatia, probabilmente un’orsa al risveglio primaverile lo è di più con i suoi cuccioli.
Quindi è evidente che i criteri per la scelta, quelli veri, erano altri. E Perché Renzi ha puntato su Mattarella allora? Semplice, perché è una brava persona, nel significato del termine che andava di moda nella Prima Repubblica. E’ un galantuomo poco avvezzo ai giochetti di bassa lega degli ultimi venti anni, tipo quelli che hanno portato Renzi alla guida del Governo per intenderci e quindi il nostro Uomo nuovo pensa che da Capo dello Stato si atterrà scrupolosamente ai dettati della Costituzione lasciando al Capo del Governo il compito di governare appunto…senza inutili intromissioni. Ed è per lo stesso motivo, ma con opposte valutazioni, che Berlusconi non lo vuole al Colle.
Se fosse al posto di Renzi, Berlusconi un Mattarella lo voterebbe, ma nella situazione attuale, con la sua agibilità politica praticamente vicina allo zero, un garante della Costituzione a Capo dello Stato per sette anni rappresenterebbe la definitiva scomparsa del politico Berlusconi. Ma al contrario, Mattarella rappresenta la garanzia che per i prossimi sette anni Renzi governerà e dirigerà la scena politica italiana. E allora, se i giochi domani mattina andranno come previsto e Mattarella verrà eletto Presidente con i voti di tutti quelli che contano ad eccezione di Berlusconi, perché non andare a votare ad aprile, prima che inizi la passerella dell’Expo, visto che i dati economici sembrano essere positivi per i prossimi mesi? D’altronde se salta il Patto del Nazareno, saltano le riforme e l’argomento per sciogliere la legislatura è servito su un piatto d’argento…
Si incassa la cambiale del primo anno di Governo, ci si assicura un parlamento più accomodante, si fa fuori la meteora 5 Stelle, si regolano i conti con Forza Italia e si finiscono le riforme come Renzi vuole e poi, dopo sette anni, chi credete si candiderà alla carica di Capo dello Stato?
Ma l’età direte voi? Ai cinquant’anni non ci si arriverebbe… Beh, quella si può sempre rottamare al ribasso... che ganzo!
Mattarella…Mattarella.