Di certo l’inaspettata comunicazione di Papa Benedetto XVI
dell’altro giorno ha radicalmente modificato gli ultimi giorni di campagna
elettorale, catalizzando l’attenzione dei media, ma soprattutto della gente,
sul Papa.
Tuttavia la campagna elettorale prosegue e toccherà ai
politici cercare di riportare un minimo di attenzione su di loro.
A questo proposito, vorremmo sottolineare un tema toccato
nei giorni scorsi che ha dato origine, come sempre del resto, a feroci commenti
critici controbilanciati da altrettanto violente difese.
Infatti, quello che manca ai politici dell'Italia di oggi è
il rispetto dovuto alle idee onestamente espresse dall'avversario, posizione
questa che ha come fondamento la convinzione che quello che veramente conta è il
bene comune del Paese piuttosto che il proprio particolare punto di vista. Mi
spiego con un esempio.
In una delle ultime esternazioni, il leader PDL, Berlusconi,
ha dichiarato che in Italia sarebbe possibile creare posti di lavoro se ogni
piccolo imprenditore assumesse una persona, magari sotto i trent'anni. Quanti
posti?
Dipende, in Italia le PMI sono oltre quattro milioni e formano il vero
tessuto economico del Paese.
Questo è un dato di fatto oggettivo, non un'invenzione di
Berlusconi. Come fare per convincere gli imprenditori italiani ad assumere?
Banalmente, applicando sgravi fiscali sul costo del lavoro, che sarebbero
compensati dalla ripresa (meglio dire dall'inizio) dei consumi dei neo assunti,
che spenderebbero lo stipendio guadagnato.
E’ fanta - analisi? Serve una Laurea in Economia per fare
questo ragionamento? Francamente ci sembra di no. Anzi, su un tema come questo,
che consideriamo un tema caro alla Sinistra,
ma che sta a cuore anche al Centro Destra,
ci saremmo aspettati una convergenza di vedute tra gli opposti schieramenti.
Anzi, su un tema come questo, ci saremmo aspettati proposte da entrambi gli
schieramenti affinché, una volta insediato il Parlamento, si potesse subito
discutere una Legge che favorisca l’assunzione dei giovani da parte delle PMI.
E invece? La Sinistra bolla come demagogica la proposta,
ironizzando sui quattro milioni di nuove assunzioni promesse da Berlusconi (in
questo caso non ho sentito pronunciare mai questa promessa) e il PDL contrattacca la Sinistra da un punto di vista
ideologico, non portando invece il tema sulla concretezza della proposta o sfidando
la Sinistra a proporre un proprio contributo di idee in materia fiscale, che permetta
alle PMI italiane di riprendere ad assumere personale.
Di fatto: una buona idea, a nostro giudizio, è stata persa
nel mare magnum di una campagna
elettorale dove ogni singolo gruppo politico sa in partenza di non poter
vincere da solo, ma non sta facendo nulla per cercare dei punti di mediazione
con quelle forze politiche a lui più vicine, con le quali tentare di imbastire
una maggioranza in grado di governare il Paese per i prossimi cinque anni.
Quale idea di politica ci piace, ci sta a cuore?
Citiamo, a pagina 46, il nuovo saggio del filosofo Fabrice Hadjadj,
Il Paradiso alla porta: “[la
politica] quest’ultima ha per compito di guidare la moltitudine al bene comune
temporale. Ma come definire tale bene comune, se non collegandolo e
distinguendolo dal bene eterno improvvisamente proclamato? Non appena si
pretende di definirla in se stessa, come un bene assoluto, a partire dal suo
stesso anticlericalismo la politica inventa un nuovo clero con i suoi autodafé
e i suoi anatemi. E anche quando si riconosce un bene assoluto al di là, ma
interamente privato, senza legami con la sfera pubblica, la politica,
abbandonando ogni profondità, degrada se stessa a gestione e si accontenta di
migliorare la zootecnia e le porcilaie.”
Se ci pensiamo, è quello che sta accadendo…
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