Mancano poco più di venti giorni alle elezioni e cosa
abbiamo capito da questo primo mese di campagna elettorale?
Gli unici dati certi sono che nell’anno appena trascorso è
calata la produzione industriale, è calato il PIL, è calata la fiducia degli
italiani, ma in compenso è salita la
disoccupazione. Per il resto il solito tran tran, la solita Italia. Per fortuna
che a darci la scossa è arrivata la campagna elettorale, dove ogni politico può
rifarsi una verginità, può fingersi attore, personaggio, special guest come
direbbero gli americani.
A dir la verità, un vero attore, anzi due, li abbiamo visti
all’opera.
Il primo è Grillo che ha scelto la piazza e il contatto diretto con
il pubblico. Scelta difficile, si recita in diretta, senza telecamere ma con
tanti telefonini che ti riprendono e ti sbattono in rete. Il personaggio è
abituato, dice anche cose sensate, al limite dell’ovvio se vogliamo, ma i suoi
seguaci saranno all’altezza del maestro? Quando occorrerà costruire e non distruggere
lo sapranno fare?
Il secondo attore è abituato a recitare in molti ruoli, ma
sempre da Presidente e non ama arrivare secondo. E’ Presidente lavoratore,
Presidente operaio, Presidente del Consiglio, Presidente di CdA, Presidente
degli italiani. Dopo un anno di letargo mediatico ha deciso che per fare il
Presidente pensionato c’è ancora tempo ed è sceso nuovamente in campo, quello
televisivo. Ha occupato tutti gli spazi possibili e anche quelli impossibili e
siderali (come il lontanissimo pianeta Santoro) e, dato che l’attore c’è, il
distacco dal primo pretendente alla poltrona di Presidente del Consiglio si sta
velocemente colmando.
Poi ci tiene compagnia l’attore vincitore delle primarie,
delle secondarie e anche delle terziarie (non so più quante votazioni ha
organizzato il popolo della sinistra).
Bersani, che un anno fa avrebbe stravinto le elezioni e si sarebbe
seduto al posto di Monti, oggi forse incomincia a contare i giorni che mancano
all’apertura delle urne. Ogni giorno che passa, secondo i sondaggi, i voti per
la sua coalizione diminuiscono, mentre qualcuno dei suoi incomincia a pensare…
se avessi votato Renzi… almeno alle secondarie…
Sin qui parliamo di special guest, ma abbiamo anche tre
comparse, anzi un attore quasi special e due comparse.
Il quasi special Monti era uno special guest che nelle
ultime settimane è tornato, è salito nel mondo reale e si è accorto che
recitare dal vivo e non in playback è un'altra cosa, occorre esserci abituati.
Gli applausi li devi conquistare uno per uno, non valgono quelli registrati. E
poi passare da un ruolo drammatico, di
salvatore della Patria ad uno più allegro, più accattivante, a quello di
adulatore della pubblica opinione non è semplice. Sarebbe credibile Rambo che
tornato a casa si mettesse a scrivere commedie sulle mogli casalinghe dei
soldati americani che stanno combattendo in Afghanistan?
Le comparse Giannino e Ingroia sono stati messi sul palco per farci sorridere, per ricordarci che in
fondo la politica è un po’ come il Cirque
du Soleil, con tanta bella gente che balla, la musica, i colori, i clown …
poi però lo spettacolo finisce e si esce dal tendone e fuori a febbraio ad
aspettarci c’è la nebbia…
Chi vincerà la competizione?
Una cosa è certa: chiunque arriverà primo, dovrà stringere alleanze con
il secondo o con il terzo, con coloro che oggi manda a quel paese, ma che sa
benissimo che quel Paese non vorrebbe più vedere lui e la sua gente sul
palcoscenico della politica.
Un’ultima cosa: non ci siamo dimenticati di parlare dei testi,
dei contenuti che vengono recitati dai nostri sei personaggi… purtroppo sono
tutti personaggi in cerca di un autore che scriva per loro, e per noi, un
copione credibile .
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