Ci sono persone così povere che l'unica cosa che hanno sono i soldi.

Santa Madre Teresa di Calcutta

Visualizzazione post con etichetta Debito Pubblico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Debito Pubblico. Mostra tutti i post

giovedì 15 maggio 2014

Di cosa stiamo parlando?

Di cosa stiamo parlando?

Ormai mancano pochi giorni alla tornata elettorale (in Italia elezioni europee più rinnovo di circa 4.000 comuni e 2 consigli regionali) e tutti i leader politici sono in cerca della più ampia visibilità. Risultato: superamento di ogni logica e buon senso nella comunicazione e dichiarazioni che promettono di tutto e di più: aumento di pensioni, aumento di buste paga, reddito di cittadinanza, reddito a cani e gatti e via così. Le coperture: dal recupero dell’evasione ai fondi europei non spesi e perché non dall'aumento dei gelati o del chinotto ci domandiamo… in fondo chi non si beve un chinotto adesso che viene la bella stagione? Povera Italia in attesa di un Expo che latita (ma non in Libano, a Rho, vicino a Milano) e poveri italiani in attesa di un lavoro che invece all'estero ci finisce veramente.

E mentre la giostra continua a girare sempre più lentamente, ma senza accennare a fermarsi, fuori dal luna park cosa succede?

Notizia di oggi: nel primo trimestre del 2014 il prodotto interno lordo (PIL) è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% nei confronti del primo trimestre del 2013.
Nello stesso periodo il PIL è aumentato dello 0,8% in Germania ed è rimasto stabile in Francia. 

Notizia di ieri: la Banca d’Italia ha certificato che il debito pubblico, nel mese di marzo 2014, è salito a 2.120 miliardi di euro (nuovo record). Dalla correlazione di queste due notizie possiamo dedurre che il rapporto debito/PIL, nel primo trimestre 2014 sia vicino al 136%, in aumento di oltre 3 punti percentuali rispetto ai valori registrati lo scorso 31 dicembre 2013. La prima riflessione che ne consegue è che le previsioni contenute nel DEF 2014, sono già superate e irrealizzabili (e siamo al mese di maggio, per arrivare a dicembre mancano ancora 7 mesi).

E i nostri cari leader politici, alle prese con i primi caldi primaverili, di cosa ci stanno parlando in questi giorni? Che è meglio votare per chi vuole veramente le riforme, no per chi vuole le riforme, ma quelle giuste, no no, per chi vuole il ritorno alla lira, al franco, alla dracma… senza accorgersi che le riforme, il Paese, le sta portando avanti da solo, ma nella direzione opposta.

Manca solo il deciso rialzo dello spread (oggi ha lanciato qualche segnale) e poi il triangolo malefico è pronto: diminuzione del PIL e aumento del debito e dello spread e il Governo Renzi è servito. Complotto anche questa volta? Propenderei di più per un casalingo malgoverno e malcostume italiano.

Arrivati a questo punto, visto che appare impossibile fermare con azioni ordinarie la salita del debito pubblico, aumentano esponenzialmente le possibilità che si scelgano per forza maggiore soluzioni straordinarie per ottenere la riduzione del debito, come imposte patrimoniali una tantum o misure con analogo effetto. E sarebbe meglio iniziare a pensarci da soli, perché se ci arrivasse prima il Fondo monetario, le soluzioni che ci verrebbero proposte sarebbero sicuramente più drastiche… 

Vogliamo incominciare a parlarne oppure iniziamo a pensare alla formazione dell'Italia che scenderà in campo ai prossimi mondiali di calcio brasiliani? In effetti, almeno nel gioco del calcio, siamo stati 4 volte Campioni del Mondo e nel medagliere siamo davanti alla Germania... pensate come rosicano i tedeschi...



sabato 27 luglio 2013

Ancora tre giorni e poi...

Mancano ormai una manciata di ore e poi conosceremo la sorte che toccherà al primo Governo Letta.

La situazione che stiamo vivendo è paradossale, se ci pensiamo bene: la sorte del Governo del Paese dipende dalle sorti giudiziarie del leader politico di un partito che sostiene il Governo. In Paesi normali, diciamo meglio, normalmente, il leader di un partito che sostiene il Governo del proprio Paese non avrebbe guai giudiziari, o se li avesse, non sarebbe il leader politico di un partito che sostiene il Governo.

D'altra parte, si dovrebbe anche dimostrare quale sarebbe il male minore: la continuazione del Governo Letta oppure andare a nuove elezioni?

Personalmente riteniamo che la discussione e i temi politici affrontati in questi mesi dal Governo non abbiano ancora toccato e messo in evidenza i punti fondamentali che costituiscono, che originano il deficit strutturale che affligge il nostro Paese rispetto alle altre nazioni parimenti industrializzate.

Quando un Paese come l'Italia paga ogni anno 100 miliardi di euro di interessi sul proprio debito pubblico, capite che il margine di manovra per qualsiasi Governo è nullo se non si taglia per prima cosa il debito che li genera. Tanto per essere chiari: la manovra di cancellazione delle provincie in corso di approvazione in Parlamento si calcola che dovrebbe far risparmiare spese per un miliardo di euro all'anno!

Poi c'è il capitolo del lavoro nero: le stime dicono che sono tre milioni i lavoratori irregolari in Italia con un'evasione fiscale derivante di 40 miliardi di euro all'anno… altro che manovra sull'Imu o sull'Iva.

Terzo tema: con una pressione fiscale come quella attuale è impossibile parlare di crescita, perché la crescita, se anche ci fosse, sarebbe soffocata dalla medesima pressione fiscale il che porterebbe a nuova evasione e quindi il cerchio non si chiuderebbe mai.

Si potrebbe continuare, ma tant’è. Solo una cosa chiediamo a questo Governo che si è definito di servizio per il Paese: non prendiamoci in giro. 

Sino a quando non si affronteranno le tematiche di cui sopra non si riuscirà ad invertire la rotta. Ma per affrontare questi temi, occorre la consapevolezza in primis nella coscienza delle persone, dei politici, della classe dirigente del Paese.

I concetti di legalità, di uguaglianza, di ridistribuzione delle ricchezze, di lavoro regolare per tutti, devono riprendere ad essere presenti nella vita della nostra comunità, altrimenti la crisi economica continuerà e anzi aumenterà. Da questo punto di vista, l’avvento inaspettato, provvidenziale del nuovo Papa Francesco ci potrebbe essere molto d'aiuto: speriamo che gli italiani possano trarre dalle sue parole, dal suo Magistero pensieri ed idee illuminanti.

L'altro aspetto che deve entrare in gioco in questo periodo così turbolento è quello del compito educativo che spetta a noi adulti (insegnanti e genitori) nei confronti dei nostri figli. 

Forse anche noi genitori, noi insegnanti dobbiamo fare autocritica e riconsiderare i valori che abbiamo praticato e trasmesso, con coscienza o meno, sino ad ora ai nostri ragazzi. Ha scritto Jonah Lynch nel suo ultimo libro, Egli canta ogni cosa: “Conoscere la verità è una grande avventura ed è anche un grande rischio. Potresti scoprire che devi cambiare idea su qualcosa. Potresti anche scoprire che devi cambiare vita”.

Meditiamo gente, meditiamo…




lunedì 18 marzo 2013

Il male minore...

Trecento milioni di euro al giorno, tre miliardi di euro ogni dieci giorni, 9 miliardi di euro al mese. 

E’ la spesa per interessi sul Debito Pubblico che il nostro Paese deve pagare a coloro che ci prestano i denari per andare avanti, per pagare i dipendenti pubblici e le pensioni dei nostri genitori. 

Potremmo terminare qui il post, non essendoci molte altre considerazioni da fare… 

E’ chiaro a tutti (a tutti?) che la prima cosa che il Governo, una volta costituito, dovrà affrontare sarà quella di trovare una soluzione per abbattere il Debito Pubblico, altrimenti ogni altra misura, ogni altro provvedimento, sarà inutile. 

Anche iniettare risorse per investimenti che producano nuova occupazione e nuovo lavoro sarebbe inutile se non si facesse qualcosa per abbattere un Debito Pubblico che è diventato il buco nero della nostra economia reale. 

Eppure sembra che il nuovo Parlamento, rinnovato da qualche settimana, ringiovanito e ringalluzzito dal Movimento 5 Stelle, non si renda conto della gravità della situazione. Ieri, lo sguardo del Presidente Napolitano intervistato dalle TV in occasione dell’anniversario dell’Unità d’Italia esprimeva, senza bisogno di parole, tutta la preoccupazione del momento storico che stiamo vivendo. Contemporaneamente il Capo Bastone del M5S bastonava, per ora verbalmente, i Senatori dissidenti che avevano osato votare a favore dell’elezione di Pietro Grasso a Presidente del Senato. Interessante modo di affacciarsi sulla scena politica istituzionale da parte del Leader dei 5S. 

Invece di collaborare nell’accelerare il più possibile la formazione di un Governo forte che inizi da subito a rispondere ai bisogni del Paese, coinvolgendo il più possibile tutte le forze politiche presenti in Parlamento che abbiano veramente voglia di cambiare rotta con il passato, il nuovo Movimento, cui tanti italiani delusi hanno dato fiducia e voto credendo di avere a che fare con persone adulte e responsabili, sta facendo melina, perdendo tempo prezioso e puntando a nuove elezioni, ritenendo così di poter incrementare i già alti consensi ottenuti. 

Credo che così facendo i grillini stiano sbagliando strategia, ma soprattutto stanno danneggiando il Paese. 

Non siamo economisti ma, ribadiamo: 300.000.000 di euro al giorno, 3.000.000.000 di euro ogni dieci giorni, 9.000.000.000 di euro al mese (cioè circa 18.000.000.000.000 di vecchie lire al mese) di interessi ci sembrano un po’ troppi da sostenere, anche per un Paese come il nostro. 

In questo Paese esiste ancora qualche personalità illuminata che dimostri di aver compreso il problema e incominci seriamente a pensare a come risolverlo? (un piccolo consiglio: lasciamo stare l’aumento delle tasse, ci ha già provato il Governo dei Professori in Economia, ma l’esito è sotto gli occhi di tutti, è stato una tragedia, peraltro annunciata da molti). 

La strada deve essere un’altra. 



Altrimenti penso che a noi italiani rimanga solo una cosa da fare, quello che fa il Presidente di un club che ha già esonerato e sostituito durante il campionato tutti gli allenatori disponibili in Italia, ma nonostante ciò la squadra continua a perdere e rischia di andare in Serie B: ingaggiare un allenatore straniero. 


Diamo l’incarico di Primo Ministro ad un leader straniero che, senza inciuci e senza guardare in faccia a nessuno, senza conflitti di interessi, affronta i mali cronici che affliggono il nostro Paese iniziando dall’ abbattimento programmatico, deciso, continuo, risolutivo del Debito Pubblico. 

Se ci pensiamo, potrebbe essere il male minore…