Il grande e potente Oz, USA, 2013, Regia di Sam Raimi
Recensione di Deborah Lepri
Il grande e potente Oz di Sam Raimi è uno di quei film che davvero non puoi permetterti di vedere su uno schermo più piccolo di quello di un cinema. Il 3D è maneggiato con maestria (richiama quasi i fasti di Hugo Cabret) e sicuramente il film si regge sulla potenza dell'immagine.
Sì, perché il mondo di Oz è un tale tripudio di colore, natura e magia che si vorrebbe fare un tuffo nel campo di girasoli! Oltretutto l'arrivo nel mondo magico spiazza lo spettatore, dato che Oscar-Oz e il suo spettacolo in fiera ci vengono presentati in un Kansas in bianco e nero.
I personaggi sono costruiti davvero bene, e sono stati scelti attori credibili e a loro agio nell'ambientazione fantasy della pellicola (ma penso che nessuna avrebbe avuto difficoltà a mostrarsi affascinata dal sorriso di James Franco, e viceversa nessuno avrebbe resistito alla bellezza di Mila Kunis e Rachel Weisz e Michelle Williams).
Il film poi è pieno di omaggi e citazioni: dalla classica iconografia della strega, a Harry Potter, al Signore degli Anelli, a ovviamente Il Mago di Oz del 1940 - ma in realtà questo film si gusta anche senza conoscerne l'illustre predecessore o senza cogliere i rimandi.
Ultimo ma non meno importante, come in ogni film Disney che si rispetti, non può mancare un insegnamento: in questo caso si sottolinea come tutti abbiano del buono dentro al proprio cuore, e come si possa rendere l'impossibile possibile impegnandosi a fondo.
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