Il Duomo di Milano, dedicato alla Natività di Maria, ha una caratteristica unica: la sua costruzione è ancora in corso. La prima pietra venne posata nell’anno 1386 sotto la supervisione di Simone da Orsenigo, nominato ingegnere generale il 16 ottobre 1387 e da allora la c.d. Fabbrica del Duomo di Milano è ancora in attività.
Se ci pensiamo, il cantiere del Duomo di Milano è aperto da oltre seicento anni. Non esiste al mondo un caso analogo.
Un’opera di tal genere non poteva essere portata avanti senza il contributo di tutti i milanesi. Moltissimi nel corso dei secoli hanno lavorato e continuano a farlo per la Fabbrica del Duomo, ma moltissimi hanno donato i propri beni o eredità, grandi o piccole, nella convinzione che la costruzione della Cattedrale esprimesse l’ideale che dà senso alla vita, personale e della comunità. La costruzione e la manutenzione del Duomo è tuttora finanziata in questo modo.
La costruzione del Duomo partì dalla zona absidale e da lì si sviluppo lungo i secoli sino alla facciata realizzata nel corso dell’Ottocento. Tra il 1756 e il 1774 viene realizzata la guglia maggiore sormontata dalla Madonnina in rame dorato che benedice la città di Milano dai suoi 108 metri di altezza.
Il Duomo venne consacrato la prima volta il 16 ottobre 1418 da Papa Martino V e riconsacrato solennemente il 20 ottobre 1577 da San Carlo Borromeo il quale diede l’impianto definitivo all’interno della Cattedrale.
I numeri del Duomo di Milano lasciano senza parole: 52 pilastri (uno per ogni settimana dell’anno), all’interno oltre 400 statue di Santi, mentre complessivamente le statue del Duomo sono oltre 3.500, le ultime posizionate ai nostri giorni; le guglie sono 135.
Una particolarità: il materiale usato per la costruzione del Duomo, il pregiato marmo che dona lustro alla Chiesa Cattedrale, non si trovava in città e nemmeno nelle vicinanze. Il marmo utilizzato per il Duomo fu quello delle cave di Candoglia sul Lago Maggiore in Val d’Ossola. Per secoli migliaia di scalpellini hanno estratto dalla cava, interna alla montagna, non a cielo aperto, il marmo che poi attraverso un complesso percorso fluviale, lungo le vie d’acqua naturali e artificiali (i Navigli) giungeva al laghetto di sant’Eustorgio, allora il porto di Milano. Sulle pietre destinate al cantiere veniva incisa la scritta AUF, Ad Usum Fabricae. Solo il materiale che portava incise queste tre lettere non pagava il dazio dovuto per il trasporto, dazio che invece pagavano le altre merci trasportate.
Come si può intuire da questa breve esposizione, la costruzione del Duomo rappresenta l’esito della fatica del popolo milanese che nel corso degli anni è stato unito nel desiderio, nel lavoro e nella volontà di portare a compimento l’edificazione della Chiesa Cattedrale, luogo di fede e centro, non solo religioso, ma anche civile della città.
Ancora oggi quando due milanesi si vogliono dare un appuntamento in centro città dicono: ci vediamo in Duomo, non intendendo ci vediamo all’interno della Chiesa, ma ci ritroviamo in quel luogo simbolo del centro della città.
Per chi, visitando Milano, desiderasse approfondire la conoscenza della storia del Duomo e visitare la sua Fabbrica, segnaliamo il sito internet dove è possibile reperire tutte le informazioni del caso ed anche contribuire, come si è fatto da oltre seicento anni, alla costruzione e manutenzione della Chiesa Cattedrale : http://www.duomomilano.it/
Ci è sembrato utile riproporre oggi la storia della costruzione del Duomo di Milano, in quanto storia di un popolo che lavora unito per un bene comune più grande, per un Ideale che dà risposta alla vita del singolo e a quella della comunità. Come disse Antoni Gaudì, il grande artefice della Sagrada Familia di Barcellona: "mentre costruivo la Sagrada, la Sagrada costruiva me"; così si può dire la stessa cosa del popolo milanese: mentre il popolo di Milano edificava il Duomo, questo generò e plasmò l’identità culturale e politica dei milanesi.
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