Ci sono persone così povere che l'unica cosa che hanno sono i soldi.

Santa Madre Teresa di Calcutta

venerdì 14 febbraio 2014

La staffetta di San Valentino

Certo, dai politici italiani ci si può aspettare di tutto, ma francamente quello che sta succedendo in queste ore, la cosiddetta staffetta tra il Presidente del Consiglio proveniente dal Partito Democratico, Enrico Letta, e il nuovo candidato Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, proveniente dal Partito Democratico, ha dell’incredibile.

Ma andiamo con ordine. 

Solo un anno fa, il 14 febbraio 2013, Matteo Renzi era il sindaco di Firenze, eletto nel 2009 a 34 anni di età, dopo essere stato, dal 2004 al 2009, Presidente della Provincia di Firenze. Una brillante carriera per un giovane politico italiano, se si considera l’età media della classe dirigente del nostro Paese. Rimanendo nel centro sinistra, ricordiamo che quando il giovane, a detta di tutti, Walter Veltroni fu eletto Segretario politico nazionale del Partito Democratico, nel 2007, aveva 52 anni. E quando si candidò come Premier alle elezioni politiche del 2008, ne aveva 53.

Ancora, quando Prodi divenne Premier la prima volta nel 1996 aveva 57 anni, Berlusconi la prima esperienza da Premier la fece a 58 anni. E sono entrambe personalità che, prima di ottenere la prestigiosa carica politica, ricoprirono ruoli di grande responsabilità, sia economica che politica, in Italia e all’estero, non svolsero solo incarichi amministrativi modesti su base regionale.

Tornando al nostro probabile nuovo candidato Premier, Matteo Renzi, nato l’11 gennaio 1975, il risultato più eclatante l’ha forse ottenuto vincendo le primarie del PD del dicembre 2013 diventando così il nuovo Segretario politico del partito.

Chiariamo un punto: a quelle “elezioni” volontarie indette dal PD per far scegliere al popolo della sinistra il nuovo Segretario del partito votarono 2.797.938 persone in tutta Italia. I dati sono presi dal sito del Partito Democratico. Renzi ottenne 1.887.396 voti (pari al 67,68% dei votanti), Cuperlo 505.800 voti e Civati 395.715 voti, il resto schede nulle. Quindi Matteo Renzi divenne Segretario del PD ottenendo poco più di 1,8 milioni di voti degli italiani. Sapete quanti italiani hanno diritto di voto? Alle elezioni politiche del 2013 (le ultime in ordine di tempo) avevano diritto di voto per la Camera dei Deputati num. 26.088.170 donne e num. 24.361.809 uomini per un totale di 50.449.979 italiani. Quanti italiani hanno votato per Renzi Segretario del PD? Il 3,7% degli aventi diritto alle elezioni politiche. Se Renzi fondasse un suo partito politico, con il nuovo sistema elettorale che lui stesso sta portando avanti insieme a Forza Italia, il renzellum, non supererebbe lo sbarramento del 4%. 

E questo personaggio, simpatico per carità, come lo sono tutti i toscani per quel loro accento tipico che risulta accattivante, ha deciso di far cadere una personalità degna di stima e rispetto come Enrico Letta, tra l’altro politico del suo stesso partito, per occupare il suo posto di Primo Ministro a che titolo? In cosa Matteo Renzi dovrebbe essere migliore di Enrico Letta? Sono questi i punti che non riescono a convincere gli italiani che assistono basiti a questo cambio in corsa di un Premier e di un Governo che, ricordiamolo, erano in carica da neanche un anno e che comunque si erano fissati un obbiettivo temporale massimo di un nuovo anno, per portare a termine quelle riforme minime di cui l’Italia ha bisogno, da venti anni, per poi portare il popolo alle urne. 

Ma siamo proprio sicuri che il giovane Renzi abbia le capacità e le competenze per ricoprire un ruolo così importante? L’Italia non è Firenze e la politica di Roma non è la Segreteria del PD. Questo Renzi sicuramente lo sa, ma quello che vorrebbero sapere gli italiani è: se fallisse anche lui, cosa ci rimane? Del resto non si capisce in cosa il Parlamento attuale potrebbe aiutare il nuovo Governo a guida Renzi che non avesse potuto fare con il Governo Letta.

Tra l’altro è vero che il Governo Letta è stato voluto da Giorgio Napolitano dopo la sua rielezione, ma è stato pur sempre un Governo derivato dal risultato elettorale. Quello di Renzi sarebbe un Governo pastrocchio venuto fuori da beghe interne del PD e alla lunga, in politica, i vizi di partenza vengono al pettine. Oltretutto, dopo la sentenza della Consulta che ha eliminato il Porcellum, il Parlamento stesso risulta nominato in modo illegittimo e, per decenza, andrebbe rapidamente sostituito. Quindi il programma del Governo Letta, se fosse stato attuato con convinzione da tutti i partiti che lo hanno appoggiato, in primis dal PD, poteva andare benissimo. In questo 2014 avrebbe potuto portare a termine le riforme e nel 2015 si sarebbe andati a votare tranquillamente. 

Adesso Renzi si trova a dover per forza portare avanti e chiudere le principali riforme, nella duplice veste di Premier e di Segretario del PD e non è detto che il doppio incarico giochi a suo vantaggio. Inoltre sulla legge elettorale dovrà scendere a patti con Berlusconi, mentre sul Governo dovrà dialogare per forza con il Nuovo Centro Destra e con Scelta Civica e non è scontato che gli interessi degli altri partiti coincidano con quanto ha in mente il nuovo Premier. 

Ma noi auguriamo ogni bene al giovane Premier, sempre che il Presidente Napolitano all’ultimo ci ripensi e decida di non affidare l’incarico al nipotino. Noi comunque al futuro Premier Renzi auguriamo di riuscire a portare l’Italia fuori dal pantano e di proseguire nella sua brillante e fulgida carriera. A quando la Presidenza della Commissione Europea, caro Matteo? 

Al dimissionato Enrico Letta, che ringraziamo per la serietà e l’impegno dimostrati in questi dieci mesi, vogliamo solo ricordare, immaginando comunque che non lo possa consolare, la seguente frase di Joseph Conrad : “Tradire. Parola grossa. Che significa tradimento? Di un uomo si dice che ha tradito il paese, gli amici, l’innamorata. In realtà l’unica cosa che l’uomo può tradire è la sua coscienza.”
Beato è l’uomo quindi che non tradisce l’amico e se stesso.
Prosit.
  




      

Nessun commento:

Posta un commento