Ci sono persone così povere che l'unica cosa che hanno sono i soldi.

Santa Madre Teresa di Calcutta

giovedì 9 maggio 2013

Prove di TTIP avanzano…

Bene ha fatto il Presidente del Consiglio Enrico Letta in questi primi giorni di Governo ad incontrare i principali leader europei per cercare di mettere le basi per ottenere più tempo per l’Italia per mantenere gli impegni economici di pareggio di bilancio. Avrebbe dovuto farlo un anno fa anche il Governo Monti, ma tant’è. 

D’altra parte, senza avere più tempo, è ormai chiaro che diventa impossibile mettere in atto tutti quei provvedimenti utili per la crescita economica che servono per rispettare gli impegni finanziari e per mantenere l’ordine sociale nel nostro Paese. L’Europa è il vero centro di potere che in questo momento Letta deve cercare di conquistare alla causa italiana. A Bruxelles, nel prossimo Consiglio europeo di giugno, l’Italia dovrà ottenere una dilatazione dei tempi per rispettare gli impegni di rientro dal deficit, altrimenti saranno inutili le manovre che il Governo si accinge a varare. Questo, il Presidente del Consiglio, ha mostrato di avere ben chiaro in mente. 

Come ben chiaro deve essere che questo Governo oltre alle riforme economiche per creare sviluppo e lavoro, deve dedicarsi senza indugio a quelle istituzionali, partendo dalla più urgente, la revisione della legge elettorale. Senza questa riforma l’opinione pubblica non giustificherebbe più questa classe dirigente con l’esito di incrementare alle prossime elezioni l’astensionismo da un lato e il grillismo dall’altro. 

Ogni ulteriore tema politico, ancorché ritenuto “fondamentale” o “imprescindibile”, questo Governo dovrebbe mostrarsi più accorto nell’affrontarlo e nel proporlo all’opinione pubblica. Un esempio su tutti: l’uscita del neo ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge sulla riforma della legge per l’attribuzione della cittadinanza ha generato subito un’alzata di barricate da parte dei due schieramenti che sostengono il governo Letta. Se questo esecutivo vuole portare a termine il compito che si è dato, deve cercare di occuparsi dei temi intorno ai quali si può, anzi si deve, trovare unità di intenti per il bene comune dell’Italia, per le divisioni ci sarà tempo in futuro. 

D’altra parte, senza crearne di nuovi, per Letta i problemi sul tappeto non mancano, a partire da quelli interni al PD e, dall’altra parte, a quelli di un PDL con un Capo carismatico ormai accerchiato dai procedimenti giudiziari. 

Le prossime settimane saranno le più importanti perché si verificherà se il governo Letta sarà in grado di produrre quelle iniziative che, se approvate dal Parlamento, potranno iniziare a far invertire la rotta al nostro Paese. 

Ultima annotazione: dopo il tour europeo di settimana scorsa, oggi Letta ha incontrato il Segretario di Stato USA, Kerry, anch’egli in viaggio in Europa. Dopo i saluti, formali e cordiali, tra le due amministrazioni, i due leader hanno convenuto sulla necessità di “procedere rapidamente all’area di libero scambio tra Ue e Stati Uniti” che entrambi considerano un valido “motore di crescita” per i due continenti. 

Prove di TTIP avanzano… 






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