Due o tre pensierini della sera…
Il primo: riforma del mercato del lavoro. Nessuno sa come finirà l’affaire sull’articolo 18. Vincerà la Marcegaglia oppure la Camusso? Rimarrà la (brutta) formulazione così come è oggi oppure il Parlamento troverà il coraggio di legiferare su una materia così importante? Il cammino si presenta arduo e l’esito non è per nulla scontato. Una cosa appare chiara e viene confermata proprio in questi giorni da una multinazionale svedese del “fai da te” che sposta la produzione dall’Asia in Italia: non è l’attuale formulazione dell’articolo 18 a bloccare gli investimenti in Italia. Il perché si sia deciso di riformare praticamente solo l’articolo 18, rimane un mistero (o forse no?).
Secondo pensierino: i rimborsi elettorali ai partiti. Come mai in Italia servono gli scandali per mettere mano a situazioni che da anni risultano insostenibili? L’attuale gestione dei rimborsi pubblici ai partiti politici per le spese elettorali sostenute va avanti da anni. Perché serve lo sprone della Magistratura per sollecitare i partiti ad apportare modifiche a norme che francamente sono imbarazzanti anche solo da pensare. Perché se spendo 100 per la mia campagna elettorale, lo Stato mi deve rimborsare 500?
Terzo pensierino: forse il più triste. Notizia di oggi: il Fondo Monetario stima che nel 2050 se la vita media si allungherà di tre anni, i costi per sostenere l’invecchiamento della popolazione aumenteranno del 50% . Soluzione: (visione capitalista) per esempio una bella pensione integrativa privata per coprire in parte questi costi garantendo i rischi per lo Stato e assicurare nel contempo un adeguato tenore di vita ai brillanti vecchietti. Sperando che l’Assicurazione non venga travolta da qualche crisi finanziaria internazionale oppure i suoi Manager non compiano qualche investimento azzardato… Ma ci potrebbe essere anche qualcuno che propone un’altra soluzione : (visione da Quarto Reich) perché aumentare la vita media di tre anni se questo comporta una diminuzione del mio benessere e dei miei benefits già da ora? E poi, perché curare quei malati terminali che costano così tanto al Servizio Sanitario e sono destinati a morte sicura (per esempio i malati terminali di SLA). E poi scusate, perché far nascere bambini deformi o malati destinati magari a vivere qualche anno e poi morire? Sono costi inutili che in periodo di crisi economica non possiamo più permetterci. Proseguiamo?
Per un reale cambiamento della situazione attuale occorre fare un passo laterale e mettere al centro della discussione l’idea di uomo che abbiamo e quindi l’idea di società che vogliamo costruire, non partendo dall’economia o dalla finanza, ma dagli ideali in comune che vogliamo realizzare. Solo così si scatenano le forze migliori di ognuno di noi e la realtà ne esce cambiata, anche quella economica e finanziaria.
Scriveva Chesterton nell' Uomo Comune: <<Il problema maggiore di quella che si autodefinisce "mentalità moderna" sono i binari, la nostra abitudine a essere soddisfatti di stare nei binari perché ci viene detto che sono binari di cambiamento>>.
Proviamo, ciascuno di noi, ad uscire dal nostro binario e percorrere un pezzo di strada nuovo.
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