Rosicone |
Alcune riflessioni a caldo sulla legge “Cirinnà”.
Da cattolico quale sono, dovrei passare queste ore a “rosicare” secondo quanto asseriscono i sostenitori della legge. A parte il fatto che, non capisco per quale motivo, debbano ritenersi non cattoliche le persone a favore della Cirinnà: e quindi a quale religione dovrebbero appartenere: musulmana, ebraica, induista, scintoista? Oppure sono tutte atee?
In realtà, tranquillizzo subito i nostri maître à penser, il sottoscritto è assolutamente contento che finalmente si sia fatta anche in Italia una legge che regolamenti le unioni civili.
Oggettivamente il tema era “caldo” da parecchi anni ed effettivamente, senza arrivare a toccare il punto delle convivenze omosessuali, esisteva una lacuna normativa ampia che riguardava in generale tutte le persone conviventi, anche non legate da vincoli affettivi e sessuali.
Ma il sottoscritto è assolutamente contento di questa legge per un semplice motivo: finalmente anche l’Italia ha una legge che regolamenta questo tipo di unioni e spera vivamente che da oggi in avanti il Governo e il Parlamento si preoccupino non di alcune migliaia di persone, ma di alcune decine di milioni di persone che hanno formato una famiglia (l’unica cellula fondante la vita civile dello Stato in tutto il mondo) e che faticano a portarla avanti ed a svilupparla.
Penso alla crisi economica che ha lasciato uno o entrambi i genitori senza lavoro, penso alla denatalità ormai impressionante perché gli orari di lavoro (quando ancora c’è) mal si conciliano con l’attività di crescere i figli, soprattutto per le donne; penso alle famiglie numerose, sempre meno presenti, che non hanno aiuti seri dallo Stato. Penso alle scuole e a tutti i problemi legati all’educazione.
In questo senso non credo che un referendum abrogativo sulla Cirinnà sia una buona idea. C’è il rischio che a prevalere siano gli schemi ideologici, mentre invece la Cirinnà dovremmo lasciarla operare così com’è e tra dieci anni si potrà verificare quanto, nei fatti, sarà stata utilizzata dalle coppie di fatto per regolarizzarsi.
Anche perché, parliamoci chiaro, la Cirinnà qualche “paletto” importante, dal nostro punto di vista di “rosiconi” l’ha pure messo: no alle adozioni per le coppie dello stesso sesso. Una cosa invece non mi è chiara: l’assenza dell’obbligo di fedeltà. Forse che un amore omosessuale è meno fedele di un amore tra un uomo e una donna? Semmai è opportuno evitare che sentenze “artistiche o interpretative” di alcuni giudici introducano la possibilità per le coppie omosessuali di adottare figli. Questo è il vero tema per il futuro.
Io penso che il Governo Renzi, che tanto si è beato in queste ore su giornali e televisione per essere stato capace di portare sino in fondo la legge Cirinnà, sarà giudicato dai cattolici da quanto farà sui temi legati alla famiglia tradizionale.
Certo, il metodo usato da Renzi per far approvare la Cirinnà può essere criticato. Utilizzare la fiducia, obbligare i deputati e i senatori a votare un testo blindato non è mai positivo, soprattutto quando in gioco ci sono temi così sensibili, ma tant’è. Il nostro fiorentino ormai lo conosciamo.
È pur vero che senza una imposizione decisa da parte del Governo, oggi avremmo ancora il Parlamento che discute di massimi sistemi e una legge di questo tipo sarebbe ancora nel limbo. Noi italiani, per storia, siamo il popolo dei mille comuni, dei mille campanili e questo fatto in politica si è tradotto a volte in uno stallo conservativo che non ha fatto bene al progresso del Paese.
Per chiudere, bene questa legge Cirinnà, ma d’ora in avanti capitolo chiuso, guardiamo avanti ed occupiamoci dei temi caldi che riguardano le famiglie degli italiani, i figli che non nascono e la loro educazione: Renzi ci sei? Batti un colpo, coraggio!
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