Tra pochi giorni è Natale. I fedeli cattolici di tutto il mondo ricorderanno per la 2015° volta la nascita del Bambino, figlio di Dio.
E’ sufficiente entrare in una chiesa e inginocchiarsi davanti a quel Bambino, nato grazie al Sì di sua Madre, una giovane donna divenuta la nostra Mamma celeste, e di Suo Padre, Creatore dell’Universo e di quel Bambino. Il significato del Natale è tutto qui.
Certo, da un punto di vista puramente razionale, può sembrare una follia. Ma quale idea di ragione possediamo? Una ragione limitata ad accettare solo i dati provenienti dal mondo tangibile, misurabile, verificabile? Oppure un’idea di ragione aperta ad ogni possibilità offerta dalla realtà? L’amore di una mamma per il proprio figlio è misurabile con strumenti meccanici? Eppure esiste, è ragionevole che esista, anzi è un’evidenza che esiste. Ed è proprio questo amore “non misurabile” che permette al bambino di crescere e di diventare adulto.
Ciò non di meno, riconoscere questo Avvenimento è in parte anche una Grazia. Riconoscerlo significa al fondo essere onesti con se stessi, con la propria umanità ed accettare l’evidenza che è un Altro a reggere i fili della nostra esistenza. Noi non ci siamo dati la vita, qualcun Altro ce la può togliere in qualsiasi momento.
Il fatto della morte, del morire, dello scegliere il giorno e l’ora della propria morte sono forse i concetti che più vengono combattuti e dibattuti nella società attuale, eppure è proprio da questa evidenza che il messaggio di Cristo acquista maggiore forza e chiarezza.
Quel Bambino, nato in una mangiatoia riscaldata dal calore fisico di due animali, cresciuto e diventato adulto, dopo aver predicato sulla terra la sua buona novella, è stato ucciso, inchiodato su una croce ed è risorto dopo tre giorni.
Il tutto documentato attraverso i Vangeli e testimoniato sino a noi dalla vita di milioni di uomini che ci hanno trasmesso il Suo messaggio.
Da qui ha avuto origine la nostra storia, la nostra civiltà, il nostro modo di pensare e di agire. Da qui dobbiamo ripartire ancora oggi per affrontare il domani.
Il 25 dicembre facciamo memoria di questo Avvenimento, di questa nascita.
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