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Santa Madre Teresa di Calcutta

sabato 1 giugno 2019

All'una e trenta

Cosa può capitare al Salone del Libro di Torino?


Per esempio ad un blogger curioso e in cerca di novità può capitare, come al sottoscritto è successo, di imbattersi in una nuova casa editrice (Edizioni le Assassine) che con coraggio pubblica testi “gialli” di scrittrici contemporanee e testi di scrittrici d’altri tempi, ma con tanto ancora da dire al lettore contemporaneo.

All'una e trenta
Una conferma di quanto ancora ci sia da scoprire nella letteratura gialla al femminile si ha dopo aver divorato il romanzo di Isabel Ostrander “All’una e trenta” pubblicato nella collana Vintage della casa editrice.

La Ostrander è stata una giallista statunitense nata nel 1883 a New York e morta nel 1924 a Long Beach in California. Al suo attivo ha una trentina di romanzi gialli e negli Anni Venti in America era conosciuta oltre che con il proprio nome, anche con pseudonimi maschili. Agatha Christie si ispirò alla Ostrander per le figure di due suoi detective, Tommy e Tuppence, presenti in Partners in Crime, pubblicato nel 1929. Purtroppo la prematura scomparsa non le ha permesso di avere quel successo che avrebbe meritato.

Nel romanzo, magistralmente tradotto da Daniela Di Falco, il protagonista è il detective Damon Gaunt la cui caratteristica principale è quella di essere cieco.


L’ambientazione è quella dell’alta borghesia newyorkese nei primi decenni del Novecento: alta finanza, nobili fanciulle, truffatori, uomini arricchiti e servi fedeli solo al denaro. Un cadavere di un ricco signore che, pagina dopo pagina, si scoprirà essere meno ricco di sentimenti…

In questo mondo, il detective Gaunt si muove a suo agio, per nulla menomato dalla mancanza di un senso che, come spesso accade, gli ha fatto sviluppare in maniera esponenziale gli altri, ma soprattutto, il suo intuito che si rivelerà prezioso per la soluzione del caso.

L’autrice ci svela come anche un uomo che in apparenza può sembrare fragile di fronte alle difficoltà della vita, può invece riuscire là dove un normo dotato fallisce: l’ispettore di polizia Hanrahan non vede le tracce che il detective Gaunt intuisce.


La Ostrander si dimostra una scrittrice profonda, precisa nella descrizione del suo detective e dei personaggi che ruotano sulla scena, dando ad essi uno spessore psicologico persino anticipatore dei tempi, tenuto conto che gli studi di psicanalisi non erano ancora divenuti patrimonio comune.

Come sempre non ci interessa raccontare per filo e per segno la trama di un libro giallo, per giunta poco noto al grande pubblico come questo. Prima di terminare questo post ci interessa invece dire ancora un paio di cose: la prima è che ci auguriamo di leggere tradotti in italiano altri romanzi della Ostrander; la seconda è che le “Assassine” proseguano nella loro meritevole opera di presentarci nuove scrittrici di noir e di gialli, contemporanee o meno, non importa. L’importante è conoscere nuovi scrittori e scrittrici e con loro continuare a visitare nuovi mondi.

Perché ogni libro che si legge è un viaggio che compiamo dentro e fuori di noi.


Ah, mi stavo dimenticando: non perdetevi il romanzo della Ostrander “All’una e trenta”!
 
Isabel Ostrander, All'una e trenta, Edizioni le Assassine, 2019

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